Chiesa del Purgatorio

La chiesa è formalmente dedicata ai Santi Vito e Gregorio Magno, ma prende il nome dalla Congregazione delle Anime Sante del Purgatorio, qui istituita nel 1615. In realtà c’era già una chiesa dedicata a San Vito, posta in un altro sito presso il fiume Lèmbasi, ma era scomparsa prima del XVI secolo. La nuova chiesa, in funzione dal 1613, ed ingrandita nel 1662, fu distrutta quasi per intero dal terremoto del 1693. L’edificio odierno è pertanto successivo alla data del terremoto (1699). Un’antica descrizione ne magnifica le “quattro Cappelle, due delle quali col sontuoso altare, scalinata e tosellino tralampavano ne’ lustrori dell’oro”, mentre la “Cappella Maggiore era decorata di quattro statue ed altrettante colonne”. Oggi l’altare maggiore è costituito da una gradinata di legno scolpito su cui le moltissime candele simboleggiano le fiamme del Purgatorio “che si elevano verso il tronetto della salvezza dell’Eucaristia posto sulla sua sommità”, e dietro il quale un quadro (di autore ignoto) “ritrae le anime sante che vengono liberate dalle fiamme”. I due altari laterali sono dedicati a San Vito e a San Gregorio Magno. Nel pavimento della chiesa è visibile una botola che immette in un vasto ambiente sotterraneo con i colatoi che una volta venivano adoperati per le spoglie mortali dei confrati. Essendo la sede di una confraternita, la chiesa dispone di due ingressi, uno di uso ordinario e l’altro per il passaggio dei funerali dei confrati. Nel prospetto si può leggere il versetto biblico in latino “Miseremini mei, miseremini mei, saltem vos amici mei” (“Abbiate pietà di me, abbiate pietà di me, almeno voi amici miei”), tratta dal Libro di Giobbe. Lo schema delle due porte sovrastate da un finestrone centrale si ritrova anche nelle altre due chiese confraternali di Militello, cioè quella della Madonna della Catena e quella dei Santi Angeli Custodi. (P11319)

                                                                                                  Pio Salvatore Basso


BIBLIOGRAFIA
Arte organaria in Sicilia. Censimento degli antichi organi nella Diocesi di Caltagirone (Centro di Studi Musicali per il Meridione, 1987); ‘Cappella’ delle Anime del Purgatorio (La), di Giusi Larinà (sta in “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, n. 12, ottobre 1988); Cenni storici sulle Chiese di Militello distrutte dal terremoto dell’11 Gennaio 1693, di don Giuseppe Scirè (Tipografia Ed. C. Riccioni, 1923); Danni del terremoto del 1693 a Militello nel ricordo di un testimone (I), di Umberto Amore (sta in: “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, n. 17, gennaio 1990); Frammenti. Cronache e storie militellane d’altri tempi, di Sebastiano Di Fazio (Ediz. Museo S. Nicolò, 2004); Guida al sistema museale “Sebastiano Guzzone”, di Autori Vari (Edizioni Il Minotauro, 2005); Guida turistica di Militello in Val di Catania, di don Mario Ventura (La Nuovagrafica, 1969); Militello dall’A alla Z, di Autori Vari (Biblioteca della Provincia Regionale di Catania, 2003); Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Allegato alla rivista “Kalos. Luoghi di Sicilia”, n. 6, nov.-dic. 1996); Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Il Garufi Edizioni, 2013); Militello in Val di Catania nella storia, di Mario Aurelio Abbotto (Edizioni Novecento, 2008); Notizia di Militello del Val di Noto, di don Pietro Carrera (inedito, ca. 1634); Piana di Catania (La) – Militello in Val di Catania, attrib. Giuseppe Pagnano (sta in: “L’Italia.  Sicilia”, a cura del Touring Club Italiano, 2005); Storia di Militello, di don Salvatore Abbotto (inedito, 1957); Storia di Militello in Val di Catania, di don Mario Ventura (La Nuova Sicilia Editrice, 1953). ALTRE FONTI: Archivio Storico Comunale (carte sciolte, minute, relazioni, etc.).

X