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Biblioteca comunaleBiblioteca comunale ``A. Majorana``

La Biblioteca “Angelo Majorana” è una biblioteca di pubblica lettura aperta a tutti. È gestita dal Comune in forma diretta per rispondere ai bisogni di informazione, crescita e sviluppo culturale dei cittadini, per sostenere i percorsi della formazione permanente, le esigenze legate all’intrattenimento e all’impiego del tempo libero.
Istituita nel 1910 per volontà del direttore didattico Giuseppe Musumeci Ristagno, la Biblioteca fu intitolata ad Angelo Majorana (1855-1910), docente e rettore dell’Ateneo di Catania, nonché sottosegretario e poi ministro delle Finanze del governo Giolitti.
Ospitata per lungo tempo all’interno del maestoso complesso del Monastero dei Benedettini, nel 2007 la Biblioteca è stata trasferita nell’ex Convento dei padri domenicani dove si trova tutt’oggi. Gli spazi della Biblioteca sono distribuiti sui due piani dell’edificio. Il piano terra ospita la sezione ragazzi e bambini, il banco di informazione e prestito, le aree destinate a magazzino, le sale di lettura e lo spazio
riservato all’utilizzo delle postazioni internet. Al piano primo trovano posto la sezione dedicata al fondo antico, dove si conservano i volumi stampati tra la fine del XV secolo e i primi decenni del XIX secolo, una sala per conferenze ed eventi ed uno spazio espositivo.

Il patrimonio

La Biblioteca mette a disposizione un patrimonio di circa 45.000 unità tra libri, giornali e riviste, cd e dvd. Le raccolte vengono costantemente incrementate attraverso l’acquisizione di novità editoriali. Il fondo antico è costituito da 3.000 volumi provenienti dalla biblioteca del ex Convento dei Padri Cappuccini e da collezioni private. Tra le opere di maggior pregio figura un incunabolo e un cospicuo numero di cinquecentine e seicentine.
Particolare cura viene dedicata alla documentazione locale, sia storica che attuale, al fine di documentare la storia e la vita culturale, sociale ed economica del territorio. Nello spazio dedicato ai bambini e ai ragazzi sono collocati a immediata disposizione dei giovani utenti circa 1.500 libri: libri di stoffa, libri cartonati, libri gioco, albi illustrati, racconti e romanzi per giovani adulti.

Servizi e attività

La Biblioteca offre ai cittadini servizi di prestito, consultazione e informazione bibliografica. Tutti i servizi sono gratuiti ad eccezione della riproduzione di documenti. La Biblioteca sostiene l’alfabetizzazione informatica mettendo a disposizione due postazioni dedicate e un sistema di connettività wireless per navigare in rete. I cittadini che ne fanno richiesta vengono aiutati ad acquisire un’alfabetizzazione informatica di base.
La Biblioteca fa parte del Polo Biblioteche della provincia di Catania del Servizio Bibliotecario nazionale (SBN). Il catalogo è consultabile all’indirizzo: http://opac.polobibliotechecatania.it/

La Biblioteca organizza attività e iniziative culturali rivolte ai cittadini di tutte le fasce d’età: conferenze, presentazioni di libri, letture ad alta voce, laboratori.
Per favorire la diffusione della pratica della lettura in famiglia fin da piccoli, la Biblioteca aderisce al programma nazionale Nati per Leggere promosso dall’Associazione Culturale Pediatri, dall’Associazione Italiana Biblioteche e dal Centro per la Salute del Bambino. Per attuare gli obiettivi del programma la Biblioteca offre uno spazio per l’accoglienza dei piccoli e dei loro genitori e un’adeguata offerta libraria per i bambini in età prescolare.
Per gli adulti che desiderano sperimentare la lettura come esperienza sociale e collettiva la Biblioteca ospita mensilmente gli incontri del “Gruppo di Lettura della Biblioteca Majorana”.

Archivi cittadiniArchivi cittadini

Militello rientra nel novero di quei comuni che hanno la fortuna di possedere un ragguardevole, a dir poco, patrimonio archivistico, equamente distribuito tra l’Ente municipale e gli enti religiosi, che abbraccia ben cinque secoli di storia. Tali archivi si possono considerare, pur nella loro diversità, come un unico grande repertorio da cui attingere una miriade di informazioni.

ARCHIVIO STORICO COMUNALE

Secondo l’imprescindibile e fondamentale inventario ufficiale, pubblicato dalla dott.ssa Salvina Bosco nel 1989, le carte dell’archivio vanno dai primi decenni del XVI secolo al 1945, dall’amministrazione feudale dei Barresi e dei Branciforte, all’amministrazione borbonica e postunitaria. I più antichi documenti risalgono ai primi del ‘500, anche se costituisce un unicum a sé stante un manoscritto della prima metà del XV secolo con le Consuetudini giuridiche di Messina. In considerazione dell’ampio arco temporale abbracciato dall’archivio, vi sono conservati tutti gli atti delle amministrazioni che si sono succedute a Militello, cioè dell’amministrazione baronale delle curie criminale, civile e giuratoria, prima del 1812 (l’anno dell’abolizione della feudalità), e poi del Decurionato, della Giunta e del Consiglio Comunale. Esso conta 1200 buste distribuite in quattordici serie: le prime cinque comprendono gli atti dell’amministrazione feudale, la sesta le deliberazioni del Decurionato, della Giunta e del Consiglio Comunale, le restanti serie, dalla nona alla quattordicesima, gli atti dell’amministrazione comunale post-unitaria.

In dettaglio: la prima serie è denominata Curia baronale, e comprende diversi fascicoli di notevole interesse per lo studio dell’amministrazione dei Barresi e dei Branciforte. Si segnalano, infatti, le lettere scritte da Donna Giovanna d’Austria tra il 1622 e il 1626 agli organi delegati per la reggenza del Comune, riguardanti l’amministrazione finanziaria, cause per debiti, cause criminali, pubblicazione dei bandi, etc.  La seconda (Curia Capitaniale e Criminale), la terza (Curia Civile Ordinaria) e la quarta serie (Curia di Primo Appello) comprendono, per la gran parte, incartamenti processuali a cui fanno da corredo le sottoserie delle Denunzie, delle Istanze e delle Fidejussioni. La quinta serie (Curia Giuratoria) documenta l’attività amministrativa dei Giurati, i quali venivano eletti all’inizio di ogni anno amministrativo dal Consiglio Civico. La sesta serie (Deliberazioni del Decurionato…), con la quale inizia il periodo, per così dire, “moderno”, ci informa sugli atti adottati dalla nuova rappresentanza locale, sorta dopo la soppressione delle strutture feudali. La settima serie (Giudice Conciliatore) riguarda le cause patrimoniali di lieve entità. Con l’ottava serie si ritorna al Decurionato, con inclusione di tutte le disposizioni attinenti gli impiegati, pubblica istruzione, igiene, polizia urbana e rurale, usi e dazi civici, lavori pubblici. La nona serie (Amministrazione) attiene ad atti temporalmente inquadrati, in larga parte, ma non del tutto, nel periodo post-unitario, con predominanza di tutto ciò che riguarda l’assetto urbanistico di Militello, la progettazione di nuove strutture pubbliche, piani regolatori, acquedotti, illuminazione, etc. Le restanti serie sono dedicate ai seguenti argomenti: Beneficenza (la decima), con le opere pie, il Monte di Prestito e l’Ente Comunale di Assistenza; ancora Lavori pubblici (la undicesima); Finanze (la dodicesima), con bilanci e conti consuntivi, censi e imposte; Stato Civile e Anagrafe (la tredicesima), con i registri degli atti di nascita dei projetti e le pratiche di immigrazione ed emigrazione; Leva (quattordicesima serie).

Accanto a tale imponente corpus convivono, inoltre, alcuni fondi di particolare interesse storico come il Fondo Baldanza, l’Archivio Rejna, il Fondo dell’Orfanotrofio Gulinello-Rizzo, il Fondo dell’Asilo Laganà-Campisi, il Fondo Guzzone, vari atti del Comune di Scordìa (con contratti di concessione acqua potabile e vari atti privati). E’ custodito nell’Archivio, inoltre, un cospicuo numero di faldoni dell’Archivio di deposito, che permettono di arrivare cronologicamente fino agli anni ’70 del XX secolo.

Fanno parte del patrimonio dell’Archivio Storico, numerosi bandi a stampa del XVI, XVII e XVIII sec., una serie di proclami dell’ A.M.G.O.T. (Allied Military Government of Occupied Territory), risalenti al periodo dell’occupazione Alleata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, vari progetti e planimetrie. (P21519)

Pio Salvatore Basso

ARCHIVIO NOTARILE MANDAMENTALE

Si tratta di 436 volumi, in massima parte scritti a mano, il cui arco temporale va dal 1862 al 1961, e riguardano l’attività di 30 notai. Fra le collezioni più corpose si segnalano quelle dei notai Basso (Matteo, Francesco e Salvatore), Alonzo (Ercole e Francesco), Tommaso Cirmeni, Salvatore Majorana, Francesco Saitta, Giuseppe Musumeci, Luciano Modica, Pietro Medici. L’Archivio è custodito ed è consultabile negli stessi locali dell’Archivio Storico Comunale. Per chi volesse approfondire le ricerche sugli atti dei secoli precedenti si consiglia una visita all’Archivio di Stato di Caltagirone, dove c’è un intero fondo riguardante esclusivamente Militello con oltre 2500 volumi (anni di riferimento 1505-1858). (P21519)

P.S.B.

ARCHIVIO DEGLI ATTI DELLO STATO CIVILE

Il Comune di Militello conserva tutti i registri dello stato civile (nascita, matrimonio, morte, cittadinanza) a cominciare dall’epoca borbonica, con inizio dal 1820. Si tratta di un patrimonio di notevole entità a cui spesso fanno riferimento molti ricercatori per ricostruire o integrare la genealogia personale, con richieste che pervengono essenzialmente dall’estero, e particolarmente da tutti quei paesi che nei decenni passati sono stati interessati da un consistente flusso migratorio di emigranti siciliani. L’archivio è diventato, pertanto, l’unico mezzo per risalire alle proprie origini e alla propria storia familiare. (P21519)

P.S.B.

ARCHIVI ECCLESIASTICI

La gran parte dei documenti (a parte qualche eccezione) è concentrata nelle due parrocchie maggiori, quella di S. Nicolò – SS. Salvatore (che ha il patrimonio più consistente) e quella di S. Maria della Stella, dove sono confluite anche le carte delle rispettive chiese filiali. Si tratta, in primo luogo, di registri parrocchiali (battesimi, confermazioni, matrimoni, defunti e stati delle anime), a cui si aggiungono altri atti di varia natura, incluse alcune pergamene medievali. Riguardo all’archivio della terza parrocchia di Militello, cioè quella di S. Benedetto, risultava smembrato già alcuni anni fa, tanto che la voluminosa Giuliana del Monastero e la cosiddetta Storia delle 700 onze (quest’ultima riguardante la disputa tra i benedettini e gli eredi Branciforte), si trovava nell’archivio della chiesa di S. Maria, mentre la cronistoria delle vicende del Monastero era ancora di pertinenza della chiesa di S. Benedetto. (P21519)

P.S.B.

Teatro comunaleTeatro comunale

Nato nel 1942 come Cine-Teatro Impero, poi Tempio (dal nome del proprietario, Salvatore Tempio), ha conosciuto miserie e splendori fino alla fine degli anni ’90 del XX secolo. Il primo progetto si deve al geometra Antonio Portuso. Nella memoria collettiva sono rimaste le interpretazioni delle numerose compagnie teatrali facenti capo a mitici attori come Giovanni Grasso e Rosina Anselmi. Fu proprio tale palcoscenico che vide una (se non l’esordio) delle prime apparizioni di un giovanissimo Pippo Baudo nella fiaba musicale Fioralba, su testi e musiche, rispettivamente, del maestro Giuseppe Santo e di Salvatore Totò Palermo. Come accadde in tutta Italia, soprattutto a causa dell’avvento massiccio delle televisioni commerciali dedite alla continua riproposizione di pellicole, anche il cinema Tempio venne colpito dalla crisi che investì soprattutto le sale cinematografiche dei piccoli centri. Di lì a poco il cinema viene acquistato dalla Provincia Regionale di Catania, che affidò il nuovo progetto di restauro all’arch. Giorgio Potenza. Dal 2014 l’edificio è stato riconsegnato ai militellesi, esplicando una regolare attività teatrale che vede come protagonisti sia i giovani attori locali che le compagnie più affermate. C’è da dire, comunque, che il rapporto tra Militello e il teatro, inteso come spazio fisso a ciò deputato (tralasciando, quindi, le rappresentazioni delle epoche sei-settecentesche), affonda le sue radici già nel XIX secolo, allorché, nel 1887, fu incaricato della revisione del progetto per la costruzione di un pubblico teatro, che risaliva a qualche anno prima, il noto architetto Giovanni Battista Filippo Basile (progettista del grandioso Teatro Massimo di Palermo e legato, in qualche modo, a Militello per il suo rapporto filiale con Vincenzo Tineo, direttore dell’Orto botanico di Palermo, suo protettore, successore nella carica al padre Giuseppe, che era nativo proprio di Militello). Tutto, però, fu abbandonato in breve per la morte dello stesso Basile, mentre la nomina di un terzo architetto non sortì i risultati sperati, nonostante la costruzione fosse stata già iniziata. All’alba del nuovo secolo si parla già di provvedimenti per la censuazione del fabbricato per il fatto che il teatro corre pericolo di demolirsi intieramente. Entro pochi anni (1919) l’area che avrebbe dovuto occupare l’edificio verrà quotizzata e venduta ai privati (per chi fosse interessato, è possibile immaginarne il frontale, oggi fortemente modificato, guardando la lunga fila di case che si affaccia sulla via Umberto I, di fronte all’ingresso del Giardino Municipale). (P21519)

Pio Salvatore Basso

BIBLIOGRAFIA:

Dalla “Natività” di Andrea della Robbia ai “contadini” di Santo Marino. Storia dell’arte a Militello nel Valle di Catania, di Salvatore Paolo Garufi (Il Minotauro Editore, 2005); Evangelio borghese. Il modello italiano di pittura nell’opera di Sebastiano Guzzone (1856-1890), di Salvatore Paolo Garufi (Edizioni Novecento, 2008); Frammenti. Cronache e storie militellane d’altri tempi, di Sebastiano Di Fazio (Ediz. Museo S. Nicolò, 2004); Goliardi del ’46 (I), di Pio Salvatore Basso (sta in: “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, n. 13, gennaio 1989); Militello dall’A alla Z, di Autori Vari (Biblioteca della Provincia Regionale di Catania, 2003); Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Allegato alla rivista “Kalos. Luoghi di Sicilia”, n. 6, nov.-dic. 1996); Storia dell’Università di Palermo dalle origini al 1860, di Orazio Cancila (Editori Laterza, 2006); Tra memoria e storia. Ricerche su di una comunità siciliana: Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Giuseppe Maimone Editore, 1996). ALTRE FONTI: Archivio Storico Comunale (carte sciolte, minute, relazioni, etc.).

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