Chiesa Madre San Nicolo’ – Santissimo Salvatore

Fu edificata nel sito attuale dopo il catastrofico sisma del 1693, che distrusse del tutto l’antica Chiesa Madre dedicata a S. Nicolò. Essa sorgeva a poche decine di metri dal castello Barresi-Branciforte, in posizione dominante, sul pianoro che oggi conserva nel nome “Largo S. Nicolò il Vecchio”, il suo ricordo. Il vecchio edificio, che la tradizione vorrebbe far risalire ad epoca bizantina, più realisticamente fu fondato nel ‘300, e, nel corso dei secoli, era stato ingrandito dai signori di Militello ed arricchito anche di un monumentale
campanile, completato nel 1649.
La prima pietra del nuovo edificio fu posta soltanto il 6 dicembre 1721, anche per le continue divisioni tra i fautori della ricostruzione sul vecchio sito e quelli che propendevano per un cambiamento radicale. Due fra i più noti architetti catanesi del XVIII secolo contribuirono alla realizzazione dell’alto e slanciato fronte della chiesa. Il primo fu il cappuccino Girolamo Palazzotto, a cui si deve il disegno della facciata, completata nel 1755. A seguire l’ancor più celebre Francesco Battaglia (autore anche del portico della chiesa del Calvario),
che fu artefice del progetto del campanile, terminato nel 1776. Nella porta centrale della facciata rivive parte dell’altare maggiore della scomparsa Matrice. Ai lati le altre due entrate, ribattezzate, semplicisticamente, a sinistra “porta del sole” a destra “porta della luna”, recano le frasi “electa ut sol” (“eletta come il sole”) e “pulchra ut luna” (“bella come la luna”), scolpite negli architravi sopra i relativi simboli astrologici, che, tratte dal Cantico dei Cantici, rimandano ad una lettura ben più colta, che omaggia la Vergine Madre di Dio.
Il corpo della chiesa, a tre navate, si fermava, all’epoca, alla quinta arcata. Sempre al’700 risalgono gli stucchi di scuola serpottiana che si allineano lungo la navata centrale. Alla fine del XIX secolo la chiesa (che dal 1788 è intitolata anche al SS. Salvatore) fu notevolmente ampliata con l’edificazione del transetto e dell’abside, fino ad assumere la forma definitiva nel 1905 con la realizzazione della cupola (come testimonia il millesimo in pietra nell’epigrafe circolare collocata all’esterno), una delle prime opere in cemento armato costruite in Sicilia, dovuta all’estro del militellese Salvatore Sortino, e alla cui base si stagliano le coeve figure dei quattro Evangelisti scolpite dall’artista Giuseppe D’Arrigo. Le volte dell’abside e della navata centrale furono affrescate dal pittore Giuseppe Barone alla fine degli anni ’40 del XX secolo. Esse raffigurano, a partire dal presbiterio, l’Ascensione del Signore, un episodio della vita di S. Nicolò, il trionfo del Salvatore, e una scena della fuga in Egitto.
Alcune delle opere d’arte e dei manufatti custoditi nella chiesa provengono dalla vecchia chiesa madre, come la statua di S. Nicolò in cattedra, attribuita allo scultore locale Giovanni Battista Baldanza sr. (1621), il grande crocifisso ligneo seicentesco della navata di sinistra, la statua di S. Lucia, posta sull’omonimo altare; gli altari in marmi mischi di S. Eligio (oggi dedicato a S. Rita), della Madonna dei sette dolori con colonne di ordine corinzio in pietra calcarea (oggi ospita la citata statua di S. Nicolò), della Sacra Famiglia, di Santa Lucia. Di notevole interesse la maestosa macchina lignea settecentesca dell’antico altare maggiore, oggi nel transetto di destra, che ospita la pala con la Predicazione di S. Nicolò, opera di Vito D’Anna del 1763. Nel transetto di sinistra, sull’altare, una bella statua dell’Immacolata, proveniente dall’omonima chiesa, di Camillo Confalone. Nella chiesa si può ammirare anche il gruppo ligneo della Sacra Famiglia, della prima metà del ‘700 (nell’altare omonimo); la cappella dedicata al SS. Salvatore, con la nicchia nella quale è celato il simulacro del patrono di Militello, mirabile opera lignea databile tra la fine del ‘700 e l’inizio dell‘800, commissionata allo scultore palermitano Girolamo Bagnasco, (probabile autore anche della statua del Sacro Cuore di Gesù posta nell’altare omonimo), e racchiuso in un altrettanto ammirevole fercolo creato dal ragusano Corrado Leone (1842). La nicchia è protetta da due artistiche porte in bronzo dell’artista Mario Lucerna (1970).
Nell’anno 2002 la chiesa di S. Nicolò – SS.Salvatore, al pari di quella di S. Maria della Stella, è stata inserita nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, accomunando Militello nel generale riconoscimento ottenuto da altri sette centri del Val di Noto aventi “notevoli caratteri di omogeneità urbanistica ed architettonica” a seguito della contemporanea ricostruzione successiva al terremoto del 1693, e che ha prodotto “una eccezionale testimonianza dell’arte e dell’architettura tardo barocca” in Sicilia. (P2619)

Pio Salvatore Basso


BIBLIOGRAFIA
Arcipresbiterale Matrice Chiesa di S. Nicolò in Militello ed il culto al Santissimo Salvatore Patrono della Città (L’), di Giuseppe Scirè Calabrisotto (Edizioni Novecento, 2008); Cenni storici sulle Chiese di Militello distrutte dal terremoto dell’11 Gennaio 1693, di don Giuseppe Scirè (Tipografia Ed. C. Riccioni, 1923); Chiesa Madre di Militello V.C. dalle origini ai nostri giorni (La), di Nello Musumeci (Edizioni della S.S.C., 1972); Chiesa Matrice di S. Nicolò in Militello (La). Alcune testimonianze storiche sulla sua ricostruzione (1693-1776), di Sebastiano Di Fazio (Parrocchia Matrice S. Nicolò – SS. Salvatore, 2005); Guida al sistema museale “Sebastiano Guzzone”, di Autori Vari (Edizioni Il Minotauro, 2005); Guida turistica di Militello in Val di Catania, di don Mario Ventura (La Nuovagrafica, 1969); Messinesi Palazzotto (I): protagonisti della ricostruzione di Catania post 1693, di Salvatore Maria Calogero (sta in: “Archivio Storico Messinese”, Periodico della Società Messinese di Storia Patria, n. 96 – 2015); Militello dall’A alla Z, di Autori Vari (Biblioteca della Provincia Regionale di Catania, 2003); Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Allegato alla rivista “Kalos. Luoghi di Sicilia”, n. 6, nov.-dic. 1996); Militello in Val di Catania, di Pio Salvatore Basso (Comune di Militello in Val di Catania, 1993); Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Il Garufi Edizioni, 2013); Militello in Val di Catania nella storia, di Mario Aurelio Abbotto (Edizioni Novecento, 2008); Piana di Catania (La) – Militello in Val di Catania, attrib. Giuseppe Pagnano (sta in: “L’Italia. Sicilia”, a cura del Touring Club Italiano, 2005); Museo di San Nicolò. Militello in Val di Catania, a cura di Claudia Guastella e Giuseppe Pagnano (Supplemento a “Etna Territorio” n. 12/1992); Storia di Militello, di don Salvatore Abbotto (inedito, 1957); Storia di Militello in Val di Catania, di don Mario Ventura (La Nuova Sicilia Editrice, 1953).

SITOGRAFIA
http://www.diocesidicaltagirone.it; http://www.santissimosalvatore.com.
SI RINGRAZIA LA DOTT.SSA FRANCA BARBANTI, DIRETTRICE DEL MUSEO S. NICOLO’, PER LA CORTESE E COMPETENTE COLLABORAZIONE ALLA STESURA DEL TESTO

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