Ex Monastero e Chiesa di San Benedetto Abate

La costruzione del monastero di San Benedetto si deve alla munificenza dei principi di Militello, don Francesco Branciforte e Donna Giovanna d’Austria (quest’ultima era figlia di don Giovanni d’Austria, il vincitore di Lèpanto, a sua volta figlio naturale dell’imperatore di Spagna, Carlo V d’Asburgo). Riguardo alla data della fondazione c’è molta discordanza fra i diversi storici che si sono occupati delle vicende del complesso monastico, il quale sorse in una zona pianeggiante che allora era fuori del centro abitato. Per alcuni la posa della prima pietra sarebbe avvenuta l’8 settembre 1616, per altri il 6 ottobre 1619. La costruzione, comunque, per la quale venne usata la caratteristica e luminosa pietra locale proveniente dalla contrada denominata Santa Barbara, si protrasse per molti anni. Nel 1646 furono completati i primi due ordini della chiesa (come testimonia la lapide posta nella facciata). Il modello tipologico del monastero ricalca quello del monastero di S. Nicolò l’Arena di Catania, al punto che il monastero militellese è ritenuto per estensione, fra quelli benedettini, il terzo in assoluto in tutta la Sicilia dopo quelli di Catania e di Monreale. Si è creduto, altresì, per molti anni, che anche il progettista fosse lo stesso, cioè il monaco Valeriano De Franchis, una ipotesi che, secondo qualcuno, sarebbe destituita di ogni fondamento. Nel 1693 il terribile terremoto che distrusse gran parte della Sicilia orientale causò il crollo dell’ultimo ordine della chiesa, che ancora non era stato completato per alcuni errati calcoli progettuali, nonché l’abside centrale e due delle tre ali del monastero. Per il completamento della facciata fu chiamato l’estroso architetto locale don Antonino Scirè Giarro. I lavori furono ufficialmente inaugurati nel 1724, mentre le altre parti del monastero furono ricostruite entro la fine del 1600. Al di là delle ricostruzioni settecentesche, comunque, l’edificio conserva ancora intatta la sua qualità spaziale seicentesca e ci dà modo di immaginare quella originaria del monastero catanese (G. Pagnano). La chiesa è ad unica navata. Nella parete della cappella del Santo Bambino, dove esiste un artistico altare in legno tutto indorato a zecchino, vi è custodito il sepolcro del principe Francesco Branciforte, assieme a due figlie, morte in tenera età, e al fratello Vincenzo, abate benedettino che non fu estraneo alla decisione dei Branciforte di dedicare la costruzione dell’edificio proprio a San Benedetto. Uno dei più pregevoli tesori d’arte della chiesa è un coro in noce intagliato del 1735, che si trova dietro l’altare maggiore, con una serie di 29 pannelli con i quattro Evangelisti, episodi della vita di San Benedetto, e i Misteri Dolorosi e Gaudiosi. Altra importantissima opera è l’Ultima comunione di San Benedetto (1741), di Sebastiano Conca. Da non sottovalutare la statua della Madonna del Rosario (detta anche “Madonna della Vittoria“, in quanto donata dalla principessa donna Giovanna d’Austria in memoria dell’impresa del padre a Lèpanto contro i turchi, e che infatti rappresenta la Vergine, con in braccio il figlio, che poggia i piedi sopra una mezza luna), e la settecentesca tela con Santa Rosalia che intercede presso Cristo per la fine della peste a Palermo, recentemente attribuita a Matteo Desiderato. Infine non si può tacere dello stupendo busto argenteo di San Benedetto (XVIII secolo). La chiesa è stata elevata a parrocchia nel 1952. Il monastero, dopo le leggi di soppressione delle proprietà ecclesiastiche (anni 1866 e 1867), è passato nella disponibilità del Comune di Militello. Dal 1869 (anno della consegna ufficiale) esso è stato adibito a diversi usi. Ha ospitato gli uffici dell’Amministrazione municipale, le Scuole elementari, la Regia Pretura, il Comando dei Reali Carabinieri, la biblioteca comunale, ed anche un cinematografo all’aperto, tanto per citare le cose più note. Il terremoto del 1990, per quanto non distruttivo e pernicioso, è stato causa di nuove emergenze che sembrano ormai definitivamente superate. (P11319)

Pio Salvatore Basso


BIBLIOGRAFIA

Aggiunta a Matteo Desiderato nella chiesa abbaziale di San Benedetto a Militello in Val di Catania (Un’), di Claudio Filippo Parisi (sta in: “AmpeloScordìa. Bollettino di Storia e Cultura”, anno VI – n. 2, 2005); Cenni storici sulle Chiese di Militello distrutte dal terremoto dell’11 Gennaio 1693, di don Giuseppe Scirè (Tipografia Ed. C. Riccioni, 1923); Cronaca della fondazione del monastero benedettino di Militello, di Salvina Bosco (sta in: “Antiqua”, anno XI, n. 5, sett.-ott. 1986); Danni del terremoto del 1693 a Militello nel ricordo di un testimone (I), di Umberto Amore (sta in: “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, n. 17, gennaio 1990); Frammenti. Cronache e storie militellane d’altri tempi, di Sebastiano Di Fazio (Ediz. Museo S. Nicolò, 2004); Frammenti / 2. Cronache e storie militellane d’altri tempi, di Sebastiano Di Fazio (Ediz. Museo e Archivio Comunale “Sebastiano Guzzone”, 2005); Guida al sistema museale “Sebastiano Guzzone”, di Autori Vari (Edizioni Il Minotauro, 2005); Guida turistica di Militello in Val di Catania, di don Mario Ventura (La Nuovagrafica, 1969); Militello dall’A alla Z, di Autori Vari (Biblioteca della Provincia Regionale di Catania, 2003); Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Allegato alla rivista “Kalos. Luoghi di Sicilia”, n. 6, nov.-dic. 1996); Militello in Val di Catania, di Autori Vari (Il Garufi Edizioni, 2013); Militello in Val di Catania nella storia, di Mario Aurelio Abbotto (Edizioni Novecento, 2008); Monastero catanese di San Nicolò l’Arena (Il). Dalla posa della prima pietra alla confisca post-unitaria, di Salvatore Maria Calogero (Editoriale Agorà, 2014); Monastero di S. Benedetto in Militello Val di Noto. Bolla pontificia della sua fondazione, traduz. di Elena Fagone (sta in: “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, nn. 18, aprile 1990 – n. 19, luglio 1990); Monastero di S. Benedetto in un documento inedito del 1650 (Il), di Sebastiano Di Fazio (sta in: “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, n. 16, ottobre 1989; Notizia di Militello del Val di Noto, di don Pietro Carrera (inedito, ca. 1634); 8 Settembre del 1616 (L’), di Sebastiano Di Fazio (sta in: “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, n. 19, luglio 1990); Piana di Catania (La) – Militello in Val di Catania, attrib. Giuseppe Pagnano (sta in: “L’Italia.  Sicilia”, a cura del Touring Club Italiano, 2005); Storia di Militello, di don Salvatore Abbotto (inedito, 1957); Storia di Militello in Val di Catania, di don Mario Ventura (La Nuova Sicilia Editrice, 1953); Sul monastero di S. Benedetto in Militello Val di Noto, estratto da “Sicilia sacra”, di Rocco Pirro, 1733 – traduz. di Elena Fagone (sta in: “Militello Notizie. Rassegna periodica trimestrale”, nn. 11, luglio 1988 – 12, ottobre 1988 – 13, gennaio 1989 – n. 14, aprile 1989 – n. 15, luglio 1989). ALTRE FONTI: Archivio Storico Comunale (carte sciolte, minute, relazioni, etc.).

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